Questo lungo periodo di incertezza
amministrativa nell'alto medioevo e di debolezza del governo
pontificio nel basso medioevo, favorirono la diffusione dei
monachesimo: da quello benedettino prima a quello dei
cluniacensi, cistercensi e mendicanti poi.
La
stessa conformazione dei territorio, diviso in molteplici
colline, separate da valli fluviali, assecondò il desiderio
di isolamento proprio delle comunità religiose in cerca di
luoghi adeguati in cui esprimere la spiritualità della
propria Regola. Oltre che lungo la via Salaria e la via
Flaminia, principali vie di comunicazione di origine romana, i
monasteri e le abbazie vennero quindi edificati lungo le valli
che solcano trasversalmente
la
regione
dall'Appennino all'Adriatico.
Inoltre
per il legame che le abbazie e i monasteri mantennero con le
rispettive chiese madri, i modelli non furono mai puramente
localistici ma fortemente influenzati dalle matrici europee
che, unicamente all'influsso greco-bizantino, ne determinarono
l'originale ed autonoma fisionomia.
Recentemente
sono stati censiti 124 edifici religiosi per 88 dei quali, é
possibile avere informazioni circa le modalità di fruizione
(orari delle messe, eventi religiosi, ecc.) telefonando al
numero 07331232218 (Consorzio La Marca).
Gli
itinerari proposti per ciascuna provincia suggeriscono
soltanto alcuni degli aspetti specifici del romanico
marchigiano, rimandando per ulteriori approfondimenti alla
guida breve Le vie dei Romanico nelle Marche di M.N. CROCI,
Regione Marche-Assessorato alla Cultura, Ancona, 2000.